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ANNA MAGNANI 1908-2018 Centodieci (ANNI) con Lode

6-18 marzo

Inaugurazione martedì 6 marzo con visita guidata
ingresso libero  dalle 17.00 alle 19.00

La mostra è visibile agli spettatori del Teatro durante gli orari delle recite

 

Mostra a cura di Elisabetta Centore per l’Associazione&Compagnia TEATROANTICO

Chi mai ha potuto definire il concetto di “Bellezza”? Quale filosofo, sociologo, umanista o semplicemente “pensatore” ha potuto dare una definizione logica e assolutamente esatta di tale aggettivo? Personalmente non ne ricordo nessuno! Teorie molte, frasi celebri, questo sì, in molti hanno parlato in senso astratto della bellezza, ma che cosa, e soprattutto chi,  sia oggettivamente Bello, questo non si può dire. In questo mondo, in questa epoca, in questi tempi dove l’immagine, l’apparire è molto più “necessario” che Essere, abbiamo voluto sovvertire tutte le regole  siamo andati, insomma,  in controtendenza ed abbiamo pensato alla Bellezza come espressione assoluta dell’Arte scenica; abbiamo scelto una donna, una attrice che rappresenta la vera italianità, non uno stereotipo, bensì una donna fatta di concretezza, di genuinità, di forza e carattere propri della nostra terra e delle nostre radici; una donna che ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi il cinema ed il teatro italiano nel mondo: Anna Magnani. Attrice drammatica che debutta in teatro dopo aver frequentato la Regia Scuola Eleonora Duse, l’attuale Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico, a soli 18 anni. Interpreta personaggi come Anna Christie, Maya, Scampolo, La foresta Pietrificata, Burrachon, La Lupa, Medea con la Bellezza di uno straordinario talento. Una attrice che rappresenterà dal 1945 con Roma città aperta, il prodotto più importante del cinema italiano: il Neorealismo; l’unica che sia stata chiamata ad interpretare film in America non in seguito a lanci pubblicitari, ma proprio e soltanto per se stessa, perché si chiama Anna Magnani, perché ha il temperamento di Anna Magnani, il talento di Anna Magnani: qualità che non si possono fingere. È stata la prima attrice italiana a ricevere il premio Oscar con 13 voti su 16 per la migliore interpretazione femminile dell’anno 1956 quella di Serafina nel film la Rosa tatuata tratta dall’opera teatrale di Tennesse Williams, e per la prima volta tutti i critici erano concordi (caso assolutamente raro). Se proviamo a rileggere la stampa dell’epoca ci imbattiamo in frasi tipo: “ Mai prima d’ora ci è accaduto di essere posseduti da una emozione così intensa, nemmeno quando sui nostri schermi appariva Greta Garbo. Forse soltanto Eleonora Duse avrebbe potuto eguagliarla in sensibilità.”

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