TRILOGIA DEL MITO

dal 24 al 26 maggio

IL MITO NARRATO DALLE DONNE
Il nostro progetto racconta l’assenza dell’eroe. Consapevoli che la modernità è orfana di eroi e modelli virili, scegliamo di indagare il punto di vista femminile sul mito, un viaggio nell’intimità del dolore, nella fragilità dell’eroe.

TRILOGIA DEL MITO

Gitiesse Artisti Riuniti e Arte e Spettacolo Domovoj 
un progetto di Matteo Tarasco

testi di Omero, Ovidio, Virgilio, Quinto di Smirne, Marlowe, Kleist, McCollough, Atwood

con Elena Aimone   Rosy Bonfiglio   Giulia Santilli   Lara Balbo   Ania Rizzi Bogdan
Giselle Martino   Francesca Golia   Giulia Innocenti   Nadia Kibout

spazio scenico e luci Matteo Tarasco
costumi Chiara Aversano
elaborazioni musicali Riccardo Benassi
organizzazione generale Marilia Chimenti

drammaturgia e regia Matteo Tarasco

foto di scena Pino Le Pera

 

ILIADE – LE LACRIME DI ACHILLE 
L’Iliade di Omero narra quarantanove giorni nel corso del decimo anno di guerra, ma il racconto del grande oratore greco termina prima della fine della guerra. Potremmo definire l’Iliade, il romanzo di Achille, perché il poeta sceglie di raccontare le vicende dell’ultimo anno della lunga guerra a partire dall’ira dell’eroe che determina una congiuntura di eventi tragici concatenati. L’ira funesta genera le lacrime di Achille, le prime di una lunga serie di pianti e lamentazioni che costellano l’epopea, perché nell’Iliade, non soltanto le donne Troiane piangono, ma anche e soprattutto i grandi eroi.
Abbiamo scelto di trasfondere sul palcoscenico queste suggestioni utilizzando il punto di vista femminile delle donne che hanno amato o sono state amate da Achille nel corso della guerra: la schiava Briseide, personaggio enigmatico ma fondamentale, alla cui vicenda Omero dedica circa metà dell’Iliade, pur facendola parlare raramente; la madre divina Teti, che sin dall’inizio del poema consola l’eroe che lei considera ancora fanciullo, il tramite tra il mondo terreno e l’Olimpo, colei che consapevole del tragico destino di Achille cerca di raccoglierne le lacrime; l’amazzone Pentesilea, donna guerriera ed esotica che fronteggia da pari il condottiero Achille, generando in lui stupore e ammirazione, una sorta di doppel-ganger dell’eroe, un Achille femmina.   

 

ODISSEA – NESSUNO RITORNA
L’epopea del ritorno in patria dell’eroe Ulisse dopo la guerra di Troia è un viaggio nelle più atroci conseguenze dell’amore. Uno struggente singolo grido di estasi erotica, che si trasforma in agonia.
Una sorta di poema erotico e disperato, che espone con lucida follia e altissimo linguaggio le pene di un amor ritrovato, ma invivibile. Le donne di Ulisse, Circe, Nausicaa e Calipso la storia d’un’ossessione amorosa, un’ossessione che si fa verbo, strappando ogni singola parola al marasma di gemiti inarticolati in cui questa donna innamorate affogano e si dibattono. I loro occhi troppo annebbiati dalle lacrime non vedono il mondo e i drammi che lo sconvolgono, ma si fanno testimoni di un desolato finale di partita, in una terra di nessuno.

 

ENEIDE – CIASCUNO PATISCE LA PROPRIA OMBRA
Immaginiamo di raccontare il mito di Enea, dalla caduta di Troia sino allo sbarco sulle coste italiche, attraverso la testimonianza delle donne che lo hanno incontrato, amato e rinnegato: la moglie Creusa, che si perde durante la fuga da Troia in fiamme, assediata dall’esercito greco; l’amante Didone, la regina africana alla quale l’eroe naufrago racconta la sua storia, prima di abbandonarla, innamorata e infelice, per inseguire il proprio destino; la Sibilla Cumana, la maga che introduce Enea nei misteri del mondo infero, dove l’eroe riceverà la profezia del suo glorioso futuro.

MATTEO TARASCO

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