Lo spettacolo ha una durata di 1 ora e 10 minuti, atto unico
L’incontro fantastico tra un padre, Vittorio, morto giovane negli anni Cinquanta, e un figlio, Walter Veltroni, ormai sessantenne, che lo ha sempre cercato. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito, un ragazzo degli anni Cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Insieme per la prima volta e solo per una sera: affrontano le loro vite, quello che è stato e quello che poteva essere. L’incontro immaginario tra i due diventa l’occasione, grazie a video e immagini di repertorio, per raccontare anche due Italie che si incrociano: quella degli ideali nati nel secondo dopoguerra e quella delle crisi successive. Inizia una chiacchierata senza tempo, in un percorso che evita il rancore e cerca le vicinanze. L’unica possibile è in quella donna che li ha uniti e che, anche dopo la sua perdita, li ha fatti in fondo ritrovare.
Ciao dimostra che la ricerca della nostra provenienza è un bisogno primario, che non si può contrastare neppure quando la ragione ci suggerisce che dovremmo arrenderci alla realtà del tempo che passa e porta via i nostri affetti più cari.